Il pellicano

Il pellicano è una breve pièce di teatro a leggìo ispirata dal racconto Momodou del collettivo di scrittori Wu Ming, pubblicato nel 2008 all’interno dell’antologia Crimini italiani a cura di Giancarlo De Cataldo per Einaudi Stile Libero e poi ripubblicato nell’antologia Anatra all’arancia meccanica nel 2011 sempre per Einaudi Stile Libero.

Il racconto Momodou descrive la morte di un migrante africano in un imprecisato Sud Italia ed è una storia che ha nomi, personaggi e luoghi di fantasia però è tristemente molto simile a quanto accaduto realmente in provincia di Napoli nel 2003. Il pellicano mette in scena, adattandolo, il racconto con l’aiuto di una voce narrante ed altri tre attori ad interpretare i personaggi della vicenda.

Il pellicano è stato rappresentato solo una volta a Trieste l’8 settembre 2013 nell’ambito della manifestazione culturale Sottolostessocielo. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione dell’associazione culturale IrReale Narrativa Km0, Teatro Incontro, Bar Libreria Knulp e la Confesercenti.

La lettura ed l’interpretazione è stata affidata agli attori di Teatro Incontro e precisamente:

Voce NarranteKatia Monaco
Giovanni De Angelis – Assistente socialeSandro Rossit
Yama Jammeh – Sorella di Momodou JammehTiziana Bertoli
Enzo De Rosa – Maresciallo dei carabinieriAndrea Salvo
Fernando Ciaravolo – Appuntato dei carabinieriAndrea Salvo
Pasquale Tajani – Vicebrigadiere dei carabinieriSandro Rossit
Operatore 118Andrea Salvo
Operatore 112Sandro Rossit
Momodou Jammeh – La vittimaAndrea Salvo
Amedeo Tajani – Nonno di Pasquale TajaniAndrea Salvo

Il pellicano è stato ripreso da Nanni Spano e Fausto Vilevich mentre il montaggio è mio. Il video integrale lo potete vedere qui sotto.

Il racconto Momodou può essere scaricato liberamente in formato .PDF

Se volete leggere l’ebook di Momodou in altri formati potete anche scaricare tutta l’antologia Anatra all’arancia meccanica in ePubMobi (Kindle)PDF 6″Odt

“Pensiamo che la narrazione antirazzista, se vuole essere efficace, non possa limitarsi a difendere chi subisce il razzismo, ma debba puntare a smontare le comunità immaginarie che dal razzismo sono costruite e tenute insieme: la comunità degli Occidentali; la subcomunità degli Italiani; la sub-subcomunità dei Padani; le varie sub-sub-subcomunità di strapaese e strapaesello. La letteratura può aiutare a farlo, perché può seminare il dubbio mettendoci in panni altrui, sostituire al nostro altri punti di vista, farci uscire dai confini della nostra esperienza diretta”. Wu Ming

1 Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *