Americana di Luca Briasco – La recensione

Difficile restare indifferenti a un libro che sulla copertina riporta i nomi di così tanti grandi autori della narrativa americana da Raymond Carver a Philip K. Dick, da Paul Auster a Philip Roth solo per citarne alcuni.

Americana – libri, autori e storie dell’America contemporanea è l’ultima fatica di Luca Briasco, firma storica delle pagine culturali del Manifesto, editor, traduttore, saggista e soprattutto grande amante e profondo conoscitore della narrativa contemporanea d’oltreoceano. Il titolo richiama chiaramente alla celebre antologia di Elio Vittorini, pubblicata nel 1941, ma se al tempo, Elio Vittorini con il suo lavoro, presentò, per la prima volta, la letteratura americana agli italiani ora l’opera di Briasco ha lo scopo di metter ordine e di fornire delle linee guida a quello che è diventato il mainstream culturale per eccellenza. In un mondo invaso dalla cultura americana (visiva, musicale e narrativa) il libro di Briasco diventa quanto mai prezioso per riuscire a districarsi dall’oceano di proposte (letterarie in questo caso) che raggiungono tutti noi.
Il formato scelto da Briasco è tanto semplice quanto efficace: quaranta schede per altrettanti autori e per altrettante loro opere.  Un saggio letterario che non può quindi essere esaustivo, vista la mole considerevole dei temi che tratta, ma che vuole indirizzare il lettore a compiere delle scelte. Scelte che poi potrà tradurre nell’acquisto di uno o più libri proposti visto che l’unica condizione che l’autore si è posto nella scelta dei libri e che fossero tutti in stampa nell’edizione italiana. Le quaranta schede non si possono considerare delle semplici recensioni dato che il più delle volte si parla dell’autore in generale, di come si pone l’opera all’interno della sua bibliografia, del suo stile in rapporto al periodo e agli altri autori, evidenziando analogie e differenze. Sono testi che non hanno un approccio troppo accademico (a parte forse il saggio iniziale che introduce le quaranta schede) ma che comunque lasciano intendere che il tema è trattato, con rigore e serietà, da un esperto che cerca di guidare il lettore verso una scelta dando nello stesso tempo una visione d’insieme sulle varie correnti narrative dal postmoderno al realismo, dal minimalismo all’avanguardia.
Fondamentalmente si parla di autori che non temono il confronto con i lettori e che fanno dello sperimentalismo la loro bandiera e di altri invece responsabili di una narrativa orientata esclusivamente verso il lettore tanto da stringere un ideale patto implicito con il proprio pubblico: status author e contract author come sono stati definiti dallo scrittore Jonathan Franzen.
Briasco non nasconde di parteggiare più verso uno sperimentalismo letterario piuttosto per chi cerca di riproporre il grande romanzo americano attraverso una storia di famiglia. Magari uno sperimentalismo non fine a sé stesso come quello di David Foster Wallace che non a caso è citato più e più volte in questo libro, sia nel saggio introduttivo sia nelle schede non dedicate a lui.
Le quaranta schede a loro volta sono divise in gruppi tematici illuminanti: le vie del postmoderno, dal realismo al minimalismo e oltre, il serbatoio dei generi, la grande sintesi, l’avanguardia o quel che ne rimane, l’eredità del realismo e per finire l’interrogativo: un nuovo canone? E per i romanzi che sono rimasti fuori, alla fine del volume, ci sono ulteriori suggerimenti di lettura anche questi divisi per autore e per gruppi tematici. Insomma un libro da leggere e rileggere, da consultare più volte per entrare in libreria con le idee molto chiare.

Americana. Libri, autori e storie dell’America contemporanea.
Luca Briasco
minimun fax 2016
pag. 311

 

2 Comments

  1. Grazie del suggerimento, Giuseppe. Lo coglierò, come puoi immaginare 🙂
    Intanto ti dico che è bellissima la foto del cordolo del marciapiede. Se è tua, davvero complimenti: è il tipo di immagine che piace a me. Il dettaglio, la minuzia. Cose che nessuno vede…. Se non è tua, dimmi di chi è.
    Un saluto! Luisella

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